La La Land

Il 15 agosto sera all’Isola del Cinema, luogo sempre gradevole dove guardare un film e… ascoltare il rumore del Tevere 🙂 . Sono andato a guardarlo abbastanza titubante, La La Land, perché non mi hanno mai attirato tanto i musical.

Non mi piace la patina “zuccherosa” che danno alla narrazione e trovo che le musiche siano spesso smielate. Però, devo ammettere che con questo film mi sono ricreduto: sarà anche perché la colonna sonora è molto più suonata che cantata, ma mi ha colpito. Sulla parte musicale ho poco da scrivere, perché ne ha scritto meglio di me il mio amico Faber e concordo pienamente con il suo articolo.

Vorrei spendere qualche parola in più sull’alchimia: musica, sceneggiatura, fotografia e regia sono perfettamente armonizzate. Non c’è nulla fuori posto. Inoltre, questo film ha il grande pregio di aver dato un’impronta realista alla dimensione sognante del musical. Reali sono le ambientazioni, reali sono i personaggi (bravissimi gli attori principali), reale è il soggetto: la tendenza innata dell’essere umano a sentirsi speciale in questa vita, coltivando ognuno/a il proprio sogno. Il tutto viene trattato con una delicatezza rara perché il film ci mostra, con toni reali e mai buonisti o pessimisti, quante cadute bisogna affrontare prima di poter realizzare il proprio sogno, fino al finale agro-dolce: c’è sempre qualcosa da sacrificare per raggiungere il proprio scopo. “Riesci ad essere all’altezza dei tuoi sogni?” sembra chiederci e la risposta sembra essere che, anche se il tuo sogno è destinato ad “essere una chimera” (come dice la protagonista verso la parte finale del film) ne sarà valsa la pena, perché ti rimarrà comunque il tuo sogno. Insomma, non avere paura di sbagliare, che è poi la chiave segreta che ci apre alla magia della vita e questo film ci si è avvicinato molto.

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