Come accorgerti di una leadership debole

La leggenda, raccontata da Sima Qian e ancora viva in Cina, narra che, prima di ingaggiare Sun Zi come consigliere militare, il re di Wu volle testare le sue doti chiedendogli se le sue capacità strategiche potessero applicarsi anche alle donne; lo stratega, pertanto, accettò di dargliene dimostrazione usando le centottanta concubine del re. Sun Zi divise quindi le donne in due gruppi e pose a capo di ciascun gruppo le due favorite del re. Poi spiegò ai due gruppi le regole da seguire: agli ordini di Sun Zi, le donne avrebbero dovuto girarsi tutte nella direzione indicata. Al rullo dei tamburi ordinò quindi alle donne di voltarsi a destra, ma queste cominciarono a ridere e non obbedirono. Sun Zi disse allora: «Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale». Spiegò quindi ancora una volta le regole, quindi, al rullo dei tamburi, ordinò alle donne di voltarsi a sinistra. Ancora una volta le donne scoppiarono a ridere e non obbedirono. Sun Zi disse allora: «Se le regole non sono chiare e gli ordini non vengono compresi, la colpa è del generale; se, invece, le regole sono chiare, e tuttavia gli ordini non vengono eseguiti, allora la colpa è degli ufficiali». Diede quindi l’ordine di decapitare le due favorite. Il re, che aveva seguito le manovre dall’alto del suo padiglione, gli ordinò di fermare l’esecuzione dicendosi convinto dell’abilità di Sun Zi nel condurre le truppe, ma questi rispose che, nelle sue vesti di generale, vi erano ordini del re che poteva non seguire. Le due donne furono dunque giustiziate, e le favorite immediatamente inferiori per rango furono messe al comando dei due gruppi. Questa volta le donne obbedirono agli ordini senza indugio. A questo punto Sun Zi disse al re che le sue truppe erano pronte e ben istruite, e che avrebbero obbedito a qualsiasi suo ordine, invitandolo a passarle in rassegna. Ma il re lo congedò senza farlo e Sun Zi allora commentò: «Il re ama le belle parole, ma non sa metterle in pratica».

da “L’arte della guerra” attribuito a Sun Tzu

Il titolo, naturalmente, è un mio libero riadattamento. Quando lessi questo libro, molti anni fa, mi incuriosì molto questa parte introduttiva e all’epoca non seppi spiegarmi bene il perché. A distanza di anni, mi è tutto più chiaro: una leadership o, se vuoi, anche una governance, debole, ti crea solo danni. Il rischio è di impegnarti in progetti dove, mancando delle direttive chiare, ti ritrovi dopo anni di impegno a non ottenere nulla. Il mio consiglio è di testare sempre chi sta sopra di te… magari, non nella modalità cruenta, del racconto riportato sopra 🙂

È un tuo diritto: fallo! Non sottovalutare mai il costo (altissimo!) di affidare la tua vita all’azienda, o alla persona, sbagliata…


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2 risposte a “Come accorgerti di una leadership debole”

  1. Avatar Anonimo
    Anonimo

    Bisogna sempre trovare un balordo da criticare, per poter sopportare la propria miseria.

    Fonte: affidabilissima.

    La cosa più assurda è sapere, in tutta onestà, quanto questo balordo, nonostante tutto, riconosca stima e talenti, ma che non è affatto estraneo nel comprende, per effetto della compassione (bada bene qui) come tratti di un particolare carattere narcisistico (non necessariamente patologico) siano nocivi e pericolosi, di fatto, rendendo debole la connessione. Qui parlare di leadership è del tutto inutile. Se la vena ti scoppia, fattene semplicemente una ragione, e non trovare stratagemmi codardi per innalzarti nell’alto dei cieli. Come per dire che, tutto sommato, il peccato qui sta nell’avere le giuste intuizioni, ma fornire decisamente una pessima execution. Oho, dai, mica sei il solo. Non è mica roba per tutti. Ti stimo, bro.

    1. Avatar • MB •

      Caro/a, io non so chi tu sia e leggo solo ora, nella coda di moderazione, il tuo sproloquio…

      Però, voglio informarti che pubblico il tuo commento per due motivi:
      1. perché è delirante e io ho molta compassione nei confronti di chi delira;
      2. perché il fatto che non ti firmi, la dice molto lunga su di te e sulla tua “vena che scoppia”.

      Cordialità 🙂

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