Bail-in: che Cos’è e perché l’UE lo ha imposto

Per la rassegna #ContiPrivati, un breve excursus sul bail-in: che cos’è, come ci si è arrivati e, soprattutto, perché l’Unione Europea lo ha imposto.

Partiamo dalla sua genesi: nel 2008 la crisi subprime deflagra, con tutta la sua potenza distruttrice. Durante il G20 del 2008, tutti i capi di stato si guardano con i lucciconi negli occhi e si dicono che così non può andare avanti: ci vuole un nuovo sistema economico, anzi di più! Ci vuole una nuova Bretton Woods, che prevenga brutte crisi finanziarie come quella. Detto, fatto: nel 2013 saltano tutte le banche di Cipro ed è di nuovo crisi, però con un sapore diverso. Per salvare le banche, vengono utilizzati i soldi degli azionisti e degli obbligazionisti: è la prima applicazione del bail-in, che letteralmente significa “cauzione interna”. Opposto al bail-out, “cauzione esterna”, che invece prevedeva l’intervento statale per arginare le crisi. In tutto ciò, l’Unione Europea che cosa fa? Invece di domandarsi come mai, da quel famoso G20, non è cambiato un c***o, prende la palla al balzo! Dichiara che il “modello Cipro” diventerà il modello per l’Europa intera e lo sancisce con l’Ecofin di giugno 2013. La decisione viene ratificata, dal Parlamento Europeo, nel 2014 et voilà: dal 1° gennaio 2016, il bail-in diventa realtà.

Informazioni utili sul Bail-in

Prima di concludere, ho solo una riflessione: non so quanto sia stata giusta questa misura. È vero che non tocca i correntisti fino a 100mila euro, però perché devono assumersi TUTTI, le responsabilità di pochi (cioè del management)? In teoria, potrebbe starmi bene se la banca condividesse TUTTO delle sue strategie finanziarie: ma a questo punto, che senso hanno i mega-stipendi che vengono dati ai manager, per prendere decisioni importanti? Come al solito, tocca approfondire… Di seguito una lista di risorse, guide e informazioni utili:

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