Contanti vs Pagamenti digitali

Per la rassegna #ContiPrivati, una riflessione rapida sul tema del contante. Sarà vero che è il male assoluto dal punto di vista contabile? Sarà vero che tutta l’evasione derivi dai contanti? Vediamo un po’…

Concetti chiave

Le transazioni digitali costituiscono la maggioranza delle transazioni finanziarie. Puoi tranquillamente controllare gli aggregati monetari e farti un’idea. Ma c’è un dato, ancora più certo: nella vita di ogni giorno come effettui di più i pagamenti? Con il bancomat, bonifici, addebiti sul conto corrente, o con i contanti?

L’evasione in contanti costituisce una percentuale bassissima del totale. Soprattutto se la confrontiamo con l’evasione delle multinazionali, corporation, ecc. Paragonata ai reati dei colletti bianchi, capisci bene che parliamo di briciole.

La funzione redistributiva del contante. Come chiarito dalla BCE il 16dic2019 (trovi fonte nei link), il contante svolge un’importante funzione di infrastruttura di pagamento, in quanto privo di costi e essenziale per l’inclusione finanziaria di fasce deboli della popolazione.

Perché questo accanimento sul contante? Sempre la BCE, chiarisce che eventuali limiti all’uso del contante devono essere proporzionati agli obiettivi che si vogliono raggiungere e che, nel caso della Spagna ad esempio, la limitazione a 1000 euro è stata ritenuta sproporzionata. Quindi, se ti sono chiari i punti precedenti, perché questa “lotta al contante”? Quale obiettivo vogliamo raggiungere?

Link utili

Come al solito, il mio consiglio è di studiare: qui trovi un doc con vari link utili, che approfondiscono la questione meglio di come possa fare io. Enjoy 😉

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