Qualità audio: quando, un supporto musicale suona bene?

Per la rassegna #MusikDojo, un quesito che risveglia il nerd audiofilo che è in ognunǝ di noi: qual è il miglior supporto per ascoltare la musica?

Analogico vs Digitale. Bel dilemma… c’è chi dice che il suono registrato in analogico, cioè su bobina, sia più “caldo“. C’è chi dice che il suono registrato in digitale sia più “preciso”. Ad aggiungere un tocco di confusione, c’è poi la controversia sui master originali: giusto a titolo d’esempio, mi riferisco a quando su un vinile viene riversato un master digitale.

Un falso problema. Dal mio punto di vista non esiste un supporto oggettivamente migliore, mentre esiste ed è reale ciò che ti dà più soddisfazione. Il fatto che ti piaccia possedere un oggetto, piuttosto che un altro, è un fatto: che sia vinile o cd, non c’è niente di male. Semmai, il vero problema è quando pensi che uno sia superiore all’altro, perché prenderai fregature (e ti scrive uno che ne ha prese, eh!).

Io scelgo entrambi. Con il tempo ho sviluppato questa filosofia di ascolto: scelgo il supporto che suona meglio in base al master. Il punto debole debole di questa filosofia, è che le informazioni sui master degli album, spesso, sono difficili da reperire con certezza. Io, in linea di massima, mi regolo così: tutte le produzioni musicali pubblicate fino al 1981/1982 le acquisto in vinile mentre, da quella data in poi, compro preferibilmente in cd. Una regola che non è oggettiva, però: vedi l’esempio del vinile “audiophile” nei link qui sotto, per capire cosa intendo.

Come al solito, il mio consiglio è di studiare: qui trovi un doc con vari link utili, che approfondiscono la questione meglio di come possa fare io. Enjoy 😉


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