Il Giardino sonoro di Pinuccio Sciola

Visitato il 23lug scorso, durante un bellissimo viaggio nel sud della Sardegna: una terra incredibile, piena zeppa di tesori incredibili. Tra questi tesori, sicuramente troviamo Pinuccio Sciola.

Un vero e proprio gigante dell’Arte: questo è stato Sciola! E continua ad esserlo, ancora adesso, con le sue opere che vanno oltre la scultura. Mi riferisco alle sue “pietre sonore”: in pratica, Sciola scolpiva dei blocchi di pietra (lui lavorava soprattuto basalto e calcare, piuttosto che il marmo) creando dei veri e propri spartiti di pietra che, una volta sfregati, emettono suoni provenienti da un’altra dimensione. Suoni che ricordano certa musica elettronica, concreta perlopiù, ma dal carattere ancestrale e ultraterreno.

Le pietre sonore sono pura poesia per tre motivi:

  • si collocano al confine tra le arti. Non solo scultura e musica, che già basterebbero da sole, ma pittura, architettura, perfomance, eccetera;
  • danno un senso preciso a tutta le pretese “spaziali” dell’arte concettuale. Io voglio tanto bene a tutta l’avanguardia italiana, tagliata o estroflessa che sia. Però, non posso esimermi dallo scrivere che, artisticamente, le considero variazioni sulla Ruota di bicicletta di Duchamp: alcune bellissime, altre tremende, ma sempre variazioni sul tema. Con le sculture sonore, la questione ha tutto un altro senso: vai oltre la terza dimensione, entrando in una dimensione “altra”;
  • sono alla portata di chiunque. Questo è il punto per me più bello: quando la tua arte è a portata di bambinǝ, non rappresenta o simboleggia più. Semplicemente, è. Queste opere potrebbero finire insabbiate sotto metri di terra, ritrovate dopo centinaia di anni ed essere venerate!

Infine, una menzione a parte per il paese che ospita il Giardino Sonoro di Sciola: San Sperate. Un comune bellissimo e colmo di arte pubblica ben fatta. I murales sono tutti site-specific e testimoniano l’affetto che tutta la comunità artistica provava per Sciola, oltre che il senso di umanità che Pinuccio provava per la vita e per tutto ciò che lo circondava. Non puoi che commuoverti, di fronte ad un Artista esposto in tutto il mondo, che rispetta così le sue radici… D’altronde, simili parole possono sgorgare solo da un animo puro:

Le mie sculture per ora sono qui, nei luoghi in cui le ho piantate,
perché mettessero radici e tornassero a vivere.
Un giorno che non conosco, spero tornino all’Universo che le ha generate.

Pinuccio Sciola
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